Nel corso del 2022 Italy HLG propone alcune pillole formative online ai propri associati. Sono già aperte le iscrizioni al primo appuntamento in programma: mercoledì 23 febbraio dalle 16 alle 18 si parla de "L'uso strategico di LinkedIn" insieme all'esperto Gianluigi Bonanomi.

Formatore e consulente sulla comunicazione digitale d’impresa, insegna anche alla Business School del Sole24Ore ed è titolare della cattedra di Net Marketing all'Accademia Santa Giulia di Brescia.

Il corso - offerto a tutti gli iscritti a Italy HLG - durerà 120 minuti. Per partecipare occorre iscriversi all'indirizzo https://fenicia-events.eu/italyhlg/.

Perchè seguire la pillola formativa sull'uso strategico di LinkedIn

L'obiettivo dell'incontro è quello di introdurre l'uso strategico dello strumento LinkedIn e ottimizzare il profilo per posizionarsi correttamente.
Sebbene questo strumento sia utilizzato da un sempre maggior numero di professionisti (16 milioni in Italia, oltre 700 nel mondo) molti lo trovano ancora ostico e non ottengono alcun risultato di business.
Gli obiettivi relativi al networking e al social selling sono infatti raggiungibili dopo aver sistemato il proprio profilo, anche a beneficio dell'azienda e dell'organizzazione.
LinkedIn è un social network utile per gestire la propria rete di contatti e trovare opportunità, ma è anche un social media: luogo virtuale dove pubblicare contenuti che, in ottica inbound, permettano di posizionarsi e attirare l'interesse delle persone giuste, per sé e per l'azienda.

Intervista a Gianluigi Bonanomi, che introduce l'argomento

1. Gianluigi, LinkedIn serve solo per cercarsi un lavoro?
Questa domanda, che spesso mi rivolge il titolare dell’azienda, sottende una credenza molto diffusa: “LinkedIn non serve a nulla o quantomeno non è utile a livello aziendale (anzi, se potenziamo i profili dei dipendenti, ce li rubano…)”. Che visione miope della comunicazione digitale.
Partiamo dalle basi: chi pensa che LinkedIn serva solo a cercarsi un lavoro, forse l’ha confuso con Monster o Infojobs. Inoltre i profili LinkedIn dei dipendenti, se non monitorati, possono portare a brutte sorprese: una volta un mio cliente stava per perdere una commessa perché due commerciali stavano usando male il profilo, dando l’impressione di essere due topi che abbandonavano la nave che affondava.
Se ben gestiti, i profili dei dipendenti possono servire a generare opportunità per l’azienda.
2. LinkedIn serve solo per fare networking?
Eh, no. Per me il networking è un’altra cosa: incontrarsi faccia a faccia, davanti a un caffè, e ascoltare, discutere, proporre e così via. LinkedIn, da questo punto di vista, può essere un ottimo acceleratore.
Quando seguo i manager per potenziare il loro personal branding e il loro networking, suggerisco di trovare tanti contatti in target su LinkedIn, ma poi di incontrarne uno o due alla settimana. Di persona.
3. I contenuti su LinkedIn non li legge nessuno, perché scriverli?
Un tempo LinkedIn veniva usato solo come social network, per collegarsi a colleghi e clienti, al limite per mandare e ricevere messaggi. Ora sempre più persone lo usano anche come social media (dovrei scrivere social medium), per pubblicare e leggere contenuti interessanti. La pubblicazione di contenuti è un’ottima tattica per attuare il cosiddetto “content marketing” e generare relazioni e opportunità.
4. Dove lo trovo il tempo di gestire il profilo LinkedIn?
Molte persone pensano non solo che usare LinkedIn sia tempo perso, ma che il tempo necessario sia davvero tanto: ore e ore alla settimana. Ovviamente questo dipende dal tipo di ruolo (un sales manager dovrebbe passare molte ore su LinkedIn) ma in linea di massima per ottenere risultati significativi, a detta di LinkedIn, bastano solo nove minuti al giorno. Ripeto: nove! Per fare cosa? Gestire la rete di contatti (gli inviti in entrata e in uscita), i messaggi, pubblicare e interagire con contenuti altrui. Chi non ha nove minuti per gestire la propria comunicazione digitale?

Sito Web: www.gianluigibonanomi.com